Tutto da rifare

Sono passati molti anni da quando il blog aveva raggiunto quel minimo di conoscenza da comparire su Google come primo risultato, ahimè è tutto da rifare, vorrà dire che lo rifarò. #BH Italia #MTB #MONTE GAZZO #CIAO MILANO

giovedì 7 ottobre 2010

Forse doveva andare così... Motegi 2010

Quest’anno sembra proprio che il destino abbia già scommesso su chi debba vincere il titolo mondiale della Motogp, e proprio come un bambino che non vuole perdere, sta facendo davvero di tutto per poter incassare questa vittoria. Inutile dire che speravo che il titolo fosse vinto dal nostro Valentino ma come tutti sappiamo l’incidente del Mugello, che si è andato a sommare a quello subito durante un allenamento con la moto da cross, ha fatto crollare le quotazioni dell’italiano. Stoner ha cominciato a finire le gare, e a vincerle, solo a mondiale già avviato e con il gruppo di testa che sembrava ormai andato. Dovizioso ha sempre portato a casa dei punti ma non ha mai rappresentato un vero pericolo per Jorge.




A questo punto l’unica nostra speranza era riposta nelle doti, a mio parere ottime, del ragionier Pedrosa che si è sempre dimostrato lucido ed efficace, non lasciandosi scappare podi importanti ed evitando di cercare vittorie che erano già in mano ad altri per condizioni, fortuna o capacità. Tutto questo lo ha portato ad essere l’unico vero pensiero per il connazionale Lorenzo, arrivando ad un distacco di sole 56 lunghezze dopo il gran premio di Aragona, distacco che poteva ragionevolmente essere colmato nelle 5 gare che restavano ancora da disputare. Ma il destino, al quale facevo riferimento prima, ha deciso di metterci il becco ed è così che le nostre speranze sono andate in fumo, (non quello che pensate voi), dopo soli 3 minuti dall’inizio delle prove libere del giovedì Dani è caduto rovinosamente provocandosi la frattura multipla della clavicola sinistra, che tradotto significa, "fine del mondiale", e così, in un secondo, Lorenzo è tornato ad essere il più probabile prossimo campione del mondo in un campionato nel quale sembra che qualche entità superiore si sia divertita a sbaragliare uno ad uno dal suo cammino tutti i concorrenti più agguerriti fino a lasciarlo quasi solo in testa ad un mondiale che assomiglia molto a quello vinto, quasi per caso, da Nicky Hayden nel 2006.


Ad ogni modo è bene ricordare che la gara è stata dominata dall’inizio alla fine da Stoner al quale il nostro Dovi ha gentilmente deciso di concedere il primo posto in gara dopo una partenza che sembrava davvero poter portare un’altra Honda, che non fosse quella di Pedrosa, sul gradino più alto del podio. Ma il vero evento che ha tenuto con il fiato sospeso è il duello tra Rossi e Lorenzo che si è innescato a meno di 10 giri dall’arrivo quando Valentino, dopo aver tentato in vano di raggiungere i due fuggitivi, ha dovuto cedere il passo permettendo a Jorge, che lo marcava da vicino, di accorciare le distanze fino al punto di innescare una lotta che è durata fino al traguardo con sorpassi gomito a gomito, carena contro carena e con un Valentino, che come ha avuto più volte modo di dimostrare, non si fa molti problemi a fare sorpassi forse un po’ troppo irruenti ai quali siamo più abituati in SBK che non in MotoGP. In ogni caso credo sia corretto riconoscere a Lorenzo, non solo un livello di correttezza superiore a quello dimostrato dal nostro Vale, ma anche un maggior livello di maturità, abbandonando, sia pur dopo molti giri, l’idea di salire sul terzo gradino del podio per puntare piuttosto ad un risultato sicuro che gli ha permesso di arginare la già difficile rimonta di Stoner.