Tutto da rifare

Sono passati molti anni da quando il blog aveva raggiunto quel minimo di conoscenza da comparire su Google come primo risultato, ahimè è tutto da rifare, vorrà dire che lo rifarò. #BH Italia #MTB #MONTE GAZZO #CIAO MILANO

lunedì 26 luglio 2010

Senza che nessuno se accorgesse...

La location: è situata nella contea di El Paso, 10 miglia (16 Km) a Ovest di Colorado Springs, la sua altezza è di 14.115 piedi (4.302 metri), deve il suo nome all'esploratore che nel 1806 guidò una spedizione nella zona sud del Colorado, e ospita una delle competizioni motoristiche più antiche degli Stati Uniti...

A questo punto credo che il mistero sia svelato ai più.


Stiamo parlando del Pikes Peak International Hill Climb, anche nota come La corsa verso le nuvole.


La sua prima edizione ,del 1916, è legata al nome di Spencer Penrose che, dopo aver terminato i lavori di ampliamento della carreggiata, portandola ad essere una vera Highway, Ha deciso di invogliare i turisti a visitarla con la creazione della corsa verso le nuvole.


E' una competizione particolare in ogni aspetto. Le categorie presenti e rappresentate abbracciano mezzi di ogni genere, dalle auto alle macchine, dalle moto ai quad, dai track ai prototipi più esteremi. La scalata sottopone i mezzi a sollecitazioni fortissime legate al terreno, che è solo in parte asfaltato e in buona parte sterrato, ma anche all'aria che a quota 4.302 è decisamente rarefatta, questo problema era particolarmente sentito dai piloti che guidavano mezzi a carburatore che vedevano variare curva dopo curva la carburazione fino ad arrivare al punto di doverla modificare manualmente durante la gara.
Il punto di partenza è fissato a quota 3.000 metri (slm) ma bisogna fare un passo indietro per capire meglio di cosa si stia parlando. La pikes peak highway è una strada aperta al pubblico ed è l'unica che conduca in cima alla montagna ed è quindi impensabile chiuderla per i cinque giorni di durata della competizione, quindi, per ovviare al problema , le prove si svolgono dalle 3:00 alle 8:00 del mattino e il percorso viene diviso in tre parti, bassa media e alta.
La prima cosa da fare è la verifica dei mezzi, cosa di non poco conto vista la miriade di classi categorie e mezzi che si schierano all’appello.

Alle ore 5:00 suona la tromba che annuncia il briefing riservato ai piloti durante il quale si fa il punto della situazione, si spiega come sarà organizzata la prova e si fanno le raccomandazioni del caso, perché la corsa è decisamente impegnativa e pericolosa sia per il tipo di fondo che cambia spesso sia per la totale mancanza di parapetti legata a strapiombi anche di parecchi metri che possono trasformare in tragedia anche la più banale delle scivolate, per non dimenticare la velocità media che decisamente elevata grazie alla larghezza della carreggiata e ai lunghi tratti rettilinei.


Al termine del briefing c’è il rito della preghiera da fare tutti assieme a testa china e mano sul cuore.
Questa prima prova è a tempo, cosa che sembrerebbe avere poco senso trattandosi di una gara a cronometro, ma è necessario per selezionare in parte i partecipanti con un tempo minimo per avere accesso alla gara e per poter stabilire un ordine di partenza per la gara della domenica.
La sezione centrale è forse la meno impegnativa ma è pienamente compensata dalla parte finale del tracciato, dove lo scenario cambia completamente, gli alberi lasciano il posto alla polvere e ai sassi e dove l’asfalto sparisce completamente in favore di uno sterrato continuo che rende più impegnativo il percorso che in questa parte è poco pendente e molto veloce con pochi tornanti stretti e lunghi curvoni da pennellare fino alla linea del traguardo che è fissata a quota 4300 metri (slm).



Il Sabato è dedicato al riposo, non si corre e ci si rilassa, cercando, se possibile, di godersi il circo che ruota attorno all’evento, infatti, per quanto poco conosciuta e poco pubblicizzata nel vecchio continente, negli USA si tratta di un evento importante e molto seguito anche perché, dopo Indianapolis, è la gara più antica d’America ancora in calendario ed è rimasta praticamente immutata dalla sua prima edizione ad oggi, cosa che forse ne amplifica il fascino senza tempo della sfida tra le nuvole.



La domenica è giorno di gara e ad accalcarsi lungo i tornanti ci sono 30/35 mila persone per seguire da vicino questa gara spettacolare. Si comincia alle 9:00 con la partenza delle auto, tra le quali è presente l’uomo da battere, Nobuhiro “Monster” Tajima che con il tempo di 10’01’’ realizzato nel 2007 è tutt’oggi l’uomo più veloce del pikes peak. Dopo le auto è il turno dei quad, delle moto ed in fine dei camion. A rendere ulteriormente più emozionante la gara delle moto è proprio la partenza che, a differenza delle macchine che partono una ad una, avviene in batterie da cinque.
Tutto questo e molto altro, legato ad un pacchetto emozionale che penso possa descrive solo chi l’ha vissuto sulla sua pelle, sono l’anima, il corpo e lo spirito del Pikes Peak International Hill Climb...



Al prossimo anno e chissà che non si possa aggiungere un po’ di emozione vera a questo racconto dovuto, per ovvie ragioni, in buona parte a Google.


1 commento:

  1. Che spettacolo il Pikes Peak...é sempre stata una gara spettacolare e particolare allo stesso tempo!!! Io personalmente l'ho conosciuta un sacco di anni fa tramite la PS1 e Gran Turismo:) Che dire sarebbe da provare...almeno a fare le qualifiche! Un giornale stimava circa eur 3000 tra viaggio, noleggio moto, e qualche extra che non ricordo...che dire a lunghissimo termine si potrebbe anche fare!!! Magari qualche decennio:)

    RispondiElimina