Tutto da rifare

Sono passati molti anni da quando il blog aveva raggiunto quel minimo di conoscenza da comparire su Google come primo risultato, ahimè è tutto da rifare, vorrà dire che lo rifarò. #BH Italia #MTB #MONTE GAZZO #CIAO MILANO

domenica 27 febbraio 2011

Stagione 2011, si parte da lontano, Phillip Island


Sta per cominciare il primissimo degli appuntamenti motoristici a due ruote ovvero il gran premio di Phillip Island di SBK che si terrà in Australia domenica 27 febbraio, questo avvenimento ci ricorda che il momento di togliere i veli alle bambine e di riattivare le assicurazioni si sta piano piano avvicinando.
Quest’anno, invece di dilettarmi nel tentare di scrivere qualcosa di interessante e piacevole sui piloti e le case tenterò di scrivere qualcosa di curioso e, mi auguro interessante, sui circuiti che hanno storie e trascorsi diversissimi, da quelli più antichi o datati a quelli di recentissima costruzione come nel caso del circuito di Aragon del quale ho scritto in occasione del primo GP che vi ha disputato la Moto GP nel 2010.
Originariamente, come per quasi tutti i circuiti storici, anche quello di Phillip Island era un tracciato che si articolava attraverso percorsi urani solitamente aperti al traffico, era lungo circa 10,6 Km, stretto, in terra battuta a ghiaia caratteristica che lo rendeva polveroso e insidioso tanto che i piloti si vantavano, in caso di scarsa visibilità, di orientarsi seguendo le cime degli alberi e questo, ovviamente, era spesso causa di incidenti in fase di sorpasso.
Nel 1951 alcuni imprenditori decisero di riportare le corse a Phillip Island e così, l’anno successivo, un comitato direttivo e il Phillip Island Auto Racing Club (AIPCR) decise di inseguire un sogno, realizzare il primo circuito internazionale d’Australia e per poterlo fare chiese 7000 sottoscrizioni da 10 sterline ciascuno per poter finanziare il progetto. Nonostante ciò tra il 1952 e il 1956 il progetto fu rallentato molto da notevoli problemi di ingegneria che costrinsero i promotori a chiedere un ulteriore aiuto economico ai loro finanziatori ma nel dicembre del ’56 si svolse con grande successo il Grand Opening Meeting che diede inizio alla lunga e gloriosa storia del circuito.



Nel novembre del 1961 Il Light Car Club of Australia ha organizzato il primo Armstrong 500, un evento di 500 miglia per un totale di 167 giri lungo le 3 miglia del circuito e che rappresenta la prima gara di distanza disputata in Australia. Purtroppo, a causa dai danni riportati dal tracciato in seguito alla Armstrong 500 del 1962, ai quali l’AIPCR non riesce a far fronte il Phillip Island Circuit perde l’evento che viene trasferito Bathurst.

Nel 1963 Len Lukey, uomo d’affari e pilota, acquista il circuito con lo scopo di riqualificarlo. I lavori dureranno tre anni e nel 1966, nel pieno d’oro delle corse automobilistiche, il circuito è pronto a riaprire i battenti diventando luogo di casa per moltissimi eventi di notevole importanza tra i quali vi sono numerose gare del campionato Touring Car.



Sul finire degli anni ’70, in seguito ai danni legati all’uso intenso, il circuito conosce un altro periodo buio della sua storia che durerà fino al 1985, anno in cui viene rilevato dal Placetac Pty Ltd con lo scopo di riportarlo tra i circuiti delle manifestazioni internazionali. Nel 1988 la società si aggiudica una tappa del campionato del mondo di motociclismo e così, in seguito ai lavori di restauro, nell’aprile del 1989 si disputa la prima gara del mondiale 500CC davanti d una folla di oltre 90 mila spettatori. L’anno successivo è la volta della SBK che per la prima volta corre in questo tracciato come tutt’oggi accade.


Un ennesimo smacco ai danni del circuito è rappresentato dalla perdita dal grand premio della classe 500 che dal 1991 si correrà a Sydney. La rivincita arriverà solo qualche anno più tardi quando, nel 1996, il pilota australiano Troy Corser vince il campionato del mondo SBK il sella ad una Ducati proprio a Phillip Island
Dopo un’assenza di sei anni finalmente nel 1997 Phillip Island è nuovamente teatro del motomondiale classe 500 CC che vi fece tappa in ottobre quando il pilota Honda Mick Doohan era già diventato campione del mondo per la quarta volta. In quest’occasione non riuscì a terminare la gara a causa di un incidente con il quale consegnò la vittoria ad Alex Criville. L’anno successivo Doohan vincerà il suo quinto titolo mondiale proprio sul circuito australiano davanti ad un pubblico di 75.000 persone.




Dal 2004 la struttura è stata acquistata dalla società Linfox che, al fine di rivalutare nuovamente il circuito come polo attrattivo a livello mondiale ed entrano in questo progetto la realizzazione di un campo da golf a 18 buche e di un lussuosissimo hotel a 5 stelle, ma di queste cose poco ce ne importa perché fanno solo parte di una bella cornice per un quadro che sarebbe ugualmente bello, e proprio per la qua posizione e i suoi scorci molto scenografici i fotografi di motociclismo lo amano molto e le foto che spesso immortalano i piloti su questo tracciato spesso sono delle vere opere d’arte che si caratterizzano per l’unicità delle combinazioni del verde dei prati solcati dalla striscia nera d’asfalto con il blu intenso del mare a fare da sfondo, credete davvero che ci volesse il golf club per impreziosire questa perla?



Ancora qualche piccolo dato che possa aiutare meglio a conoscere il circuito. E’ lungo 4.445 metri di sali-scendi continui e caratterizzato da 12 curve, 5 a destra e 7 a sinistra, in gran parte curvoni veloci tranne due tornantini stretti nei quali spesso si assiste a sorpassi al limite e scivolate. Il rettilineo dei box è l’unico e, complice anche la pendenza, permette di raggiungere notevoli velocità. Una piccola curiosità di carattere storico, per misurare la lunghezza del tracciato al tempo della sua costruzione fu utilizzata un’Alfa.




1 commento:

  1. Grandissimo Colin!!! Dopo un periodo di latitanta comune a tutti gli autori finalmente siamo tornati (passatemi il plurale) un con un post davvero degno di nota:) Sinceramente non sapevo molto su Phillip Island così come la maggior parte di noi credo...infatti non é molto frequente riuscire a leggere qualche informazione in più sui vari circuiti!!! Personalmente lo trovo interessante e sono sicuro che la maggior parte dei lettori del blog ( e speriamo siano tanti) la penserà come me!!! Tra l'altro non parlare dei circuiti sarebbe stato un delitto per noi che in fondo abbiamo proprio in Italia la così detta Università del Motociclismo...

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